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Definizione di affitti brevi e della cedolare secca

Negli ultimi anni gli affitti brevi hanno conosciuto una crescente popolarità, grazie alla diffusione di piattaforme online come Airbnb, Booking.com e HomeAway. 

Questo tipo di affitto, che prevede soggiorni di durata inferiore ai trenta giorni (29 notti il massimo, una notte il minimo), presenta alcune peculiarità rispetto agli affitti tradizionali a lungo termine. In particolare, per gli affitti brevi è possibile adottare la cedolare secca, un regime fiscale che semplifica la gestione delle tasse per i proprietari di immobili adibiti a questo scopo.

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    La cedolare secca per gli affitti brevi

    La cedolare secca è un regime fiscale opzionale introdotto nel 2011 per semplificare la tassazione degli affitti a canone concordato. Nel 2017 è stata estesa anche agli affitti brevi, per cui è possibile adottarla come opzione fiscale.

    Quali sono le caratteristiche dell’affitto breve che rientra nella cedolare secca

    Per poter adottare la cedolare secca, l’affitto breve deve essere stato concluso con persone fisiche che utilizzano l’immobile come abitazione principale, oppure con lavoratori che necessitano di una soluzione abitativa temporanea per motivi di lavoro.

    Quanto si paga la cedolare secca sugli affitti brevi

    L’imposta sostitutiva si calcola applicando un’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti.

    È prevista un’aliquota ridotta al 10% per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad abitazioni ubicate:

    • nei comuni con carenze di disponibilità abitative (articolo 1, comma 1, lettere a) e b) del decreto legge 551/1988). Si tratta, in pratica, dei comuni di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia e dei comuni confinanti con gli stessi nonché degli altri comuni capoluogo di provincia
    • nei comuni ad alta tensione abitativa individuati dal Cipe.

    Effetti della cedolare secca sul reddito

    Il reddito assoggettato a cedolare:

    • è escluso dal reddito complessivo
    • sul reddito assoggettato a cedolare e sulla cedolare stessa non possono essere fatti valere rispettivamente oneri deducibili e detrazioni

    Il reddito assoggettato a cedolare deve essere compreso nel reddito ai fini del riconoscimento della spettanza o della determinazione di deduzioni, detrazioni o benefici di qualsiasi titolo collegati al possesso di requisiti reddituali (determinazione dell’Isee, determinazione del reddito per essere considerato a carico).

    Tempistiche comunicazione ritenute e versamenti affitti brevi

    I dati relativi alle locazioni brevi devono essere trasmessi entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di conclusione del contratto. L’adempimento riguarda: coloro che esercitano attività di intermediazione immobiliare coloro che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da affittare.

    I vantaggi della cedolare secca per gli affitti brevi

    La cedolare secca per gli affitti brevi presenta alcuni vantaggi per i proprietari di immobili che decidono di adottarla come opzione fiscale.

    Risparmio fiscale: perché la cedolare secca può essere conveniente per i proprietari di immobili adibiti ad affitti brevi

    Innanzitutto, la cedolare secca può rappresentare un risparmio fiscale, poiché la tassa dovuta è fissa e non dipende dal reddito del proprietario. In questo modo, il proprietario può evitare di trovarsi ad aumentare la propria aliquota fiscale a causa degli affitti brevi.

    Semplificazione: come la cedolare secca semplifica la gestione fiscale degli affitti brevi per i proprietari

    Inoltre, la cedolare secca semplifica notevolmente la gestione fiscale degli affitti brevi per i proprietari, che non devono preoccuparsi di calcolare le imposte da pagare in modo autonomo, ma possono avvalersi di un regime fiscale chiaro e prevedibile. Questo rende più facile la gestione dell’attività di affitto breve, anche per coloro che non hanno particolare esperienza nel campo fiscale.

    I-Host è intermediario negli affitti brevi e fa da sostituto d’imposta

    Coloro che agiscono come intermediari immobiliari nel pagamento o incasso dei canoni/corrispettivi legati ai contratti di affitti brevi sono tenuti a effettuare una ritenuta del 21% su tali somme. La ritenuta deve essere versata tramite modello F24, utilizzando il codice tributo “1919” (risoluzione n. 88/2017 – pdf).
    In sostanza, significa che I-Host, nel caso di gestione di un immobile per affitti brevi, versa per conto del proprietario la cedolare secca che è la tassazione sui redditi d’affitto, mensilmente.
    Con la scadenza di legge, annualmente la società invierà al proprietario la CU (certificazione Unica) che attesta il versamento dell’imposta per la dichiarazione dei redditi.

    Conclusioni sulla cedolare secca per locazioni brevi

    In questo articolo abbiamo esplorato la cedolare secca per gli affitti brevi, analizzandone le caratteristiche e i vantaggi per i proprietari di immobili che decidono di adottarla come opzione fiscale.
    Abbiamo visto come la cedolare secca possa rappresentare un risparmio fiscale e semplificare notevolmente la gestione degli affitti brevi.
    È possibile affermare che la cedolare secca rappresenta un’opzione da tenere in considerazione per i proprietari di immobili adibiti ad affitti brevi che desiderano semplificare la propria gestione fiscale e ottenere un risparmio fiscale.

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